Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Il Film Pilota del 1974








Titolo originale Uchū Senkan Yamato Pilot Movie
Produzione: Yoshinobu Nishizaki Office Academy nel reparto Sakuradai di Tokyo.
Regia e adattamento: Nobuhiro Okaseko
Animazione: Toyoo Ashida, Kazuhiko Udagawa, Takao Ogawa, Seiichi Nodate, Kouzou Masanobu
storyboard: Nobuhiro Okaseko, Leiji Matsumoto
1ª proiezione: Settembre 1974
Durata 10 minuti







Con l'arrivo dello sponsor e dell'emittente tv, alla fine di Maggio del 1974 si predispongono i piani per la progettazione del film pilota da realizzare negli studi dell’Academy a Nerima, poiché le trattative con la rete TV Yomiuri si avviavano verso una conclusione. Yoshinobu Nishizaki aveva deciso che il principale obiettivo di quell’estate sarebbe stato la produzione di dieci minuti di animazione per un film pilota-presentazione della serie: fine principale del film, far conoscere al pubblico la nascita della nuova casa di produzione e dimostrare a tutti, emittenti, licenziatari, pubblicitari, ecc, che uno studio ancora sconosciuto come l’Academy sarebbe stata in grado di produrre un programma fresco e competitivo. Tuttavia aveva anche un'altra funzione altrettanto importante: doveva essere utilizzato come il materiale di riferimento ideale per l'applicazione del copyright.
La produzione per il film pilota è iniziata e Nishizaki sceglie come Character Designer e direttore, il veterano Nobuhiro Okaseko, figura già nota agli studi della Toei Animation e della Mushi Pro Studio di Osamu Tezuka. Okaseko aveva già lavorato in Toei su Cutie Honey e prima ancora su Mighty Atom, la prima serie di Lupin III, e per Miyazaki e per la NHK Conan il ragazzo del futuro e in seguito su "Capitan Tsubasa".
Leiji Matsumoto aveva già steso alcuni dei progetti per i volti da assegnare ai nuovi personaggi da lui stesso ideati, ma purtroppo per lui, Okaseko aveva giudicato il tratto di quei disegni troppo stravagante per essere applicato all’animazione, (dell’idea contraria era invece lo stesso Matsumoto che negli anni a venire avrebbe fatto di quella stravaganza la sua riconoscibile firma). Inoltre vi era da considerare che sarebbe stato necessario richiedere all'intero staff di imparare a disegnare come Matsumoto, cosa che avrebbe comportato un conseguente dispendio di tempo.

Alcuni cell di animazione utilizzati per la realizzazione delle scene del film

Per rendere più semplice la realizzazione della serie si pensò quindi di reinterpretare lo stile tozzo e deforme di Matsumoto accostandolo a quello di Okaseko e di Yoshikazu Yasuhiko intento anch'egli in quei giorni a stendere gli storyboard per gli episodi della serie.
Questa decisione fu un boccone amaro da inghiottire per Matsumoto, che alla fine dovette accontentarsi di vedere lasciati inalterati rispetto alle bozze iniziali solo il dottor Sado, Analyzer e Starsha.
Per il doppiaggio del cortometraggio si scelse di assegnare la narrazione degli eventi a due soli artisti: Goro Naya, cui sarebbe stata affidata in seguito la parte del capitano Okita e Michiko Harai. Naya era già famoso in patria per aver doppiato l’ispettore Zenigata in Lupin III, Leonard Dawson in Golgo 13, e il narratore nella serie del 1974 di Casshan, mentre per interpretare Starsha fu scelta Michiko Harai che per anni aveva doppiato la piccola Sally in, Sally la maga.
Il film, della durata di 10 minuti, è completato nel mese di agosto 1974 e almeno nove copie sono distribuite alle parti interessate. La pellicola tuttavia presenta delle notevoli variazioni nel design e nei suoni se confrontati con quelli impiegati poi nella produzione effettiva, variazioni e differenze che si possono facilmente riscontrare sin dall'inizio del cortometraggio.






Discrepanze con la Serie TV





Quando si disegna un film pilota, difficilmente ciò che crea troverà riscontri effettivi nella successiva versione televisiva, perché in un caso o nell’altro, qualche dettaglio viene sempre modificato e migliorato. Ne sono un esempio il film pilota di Lupin III e quello di Ufo Robot Grendizer, differenti nel tratto dei protagonisti (soprattutto quello del robot della Toei) e nella sceneggiatura. Nel cortometraggio di Yamato è accaduta la stessa cosa.
Vediamo.
Nel film pilota, ci vengano mostrate alcune sequenze della battaglia tra la flotta di Gamilas e quella terrestre.
I più attenti si saranno certamente accorti che il suono dei cannoni della flotta di Dessler mentre attaccano sono differenti, inoltre in questo film  è presente l’intera sequenza della capsula di salvataggio dell’astronave di Sasha che, abbandonata la nave in fase di esplosione, vediamo schiantarsi rovinosamente sulla superficie di Marte. (scena omessa nella serie tv).  Ad appurare i fatti di ciò che è accaduto a poca distanza dalla base terrestre del pianeta rosso, sopraggiungono due uomini che indossano tute spaziali (probabilmente Kodai e Shima) differenti sia nel design, sia nella colorazione se confrontate con quelle definitive mostrate nell’episodio 1.
All’esterno della capsula e riversa a terra morente, troviamo Sasha, scalza e con indosso un abito semi trasparente mentre tra le mani stringe una variante della capsula messaggio della versione televisiva.
Anche il primo piano della donna ci mostra una modificazione del suo viso, che non sembra essere lo stesso della serie tv.
Il congegno alieno è quindi inserito nel super computer della base EDF giapponese. Mentre si osserva la figura non definita e si odono le parole della regina di Iscandar, (doppiata da Michiko Harai che l’avrebbe doppiata anche nella serie tv) si può notare che il design e il colore del vestito (notoriamente azzurro) di Starsha sono differenti.
Improvvisamente si ode un fragore nel deserto: la carcassa della vecchia Yamato si frantuma in mille pezzi mentre quella della nuova corazzata spaziale riemerge prepotente dal terreno.
Riemersa in superficie, e accompagnata dalle note di 2001 Odissea nello Spazio, la nave ci mostra le sue nuovissime e potenti armi; anche qui vi sono delle variazioni rispetto a quelle definitive, i missili lanciati dalle batterie principali della Yamato hanno un suono, un effetto e un colore differenti da quelli impiegati in seguito.
La stessa cosa accade per il colpo sparato dal cannone a onde moventi che mostra un effetto visivo e sonoro approssimativo e non ben definito.










La Base Musicale








Poiché Hiroshi Miyagawa non aveva ancora composto alcuna colonna sonora, per il tema principale del cortometraggio (almeno nella sua prima distribuzione) fu utilizzata una versione in chiave jazz del famoso brano di Richard Strauss: "Così parlò Zarathustra", una trasposizione tutta riarrangiata dal pluripremiato Eumir Deodato de Almeida, il famoso compositore e arrangiatore brasiliano. http://it.wikipedia.org/wiki/Eumir_Deodato. Gli appassionati del cinema di fantascienza ricorderanno il titolo e le note di questo brano nel film: 2001 Odissea nello spazio.
Nella pellicola americana questo brano venne inserito nei punti di svolta più importanti della storia, come il momento in cui Guarda-La-Luna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, impugnando un osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurasi da mangiare e per sopraffare i nemici, oppure quando David Bowman, sempre per mezzo del Monolito, si trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle.
Non sappiamo per quale motivo Nishizaki avesse scelto proprio questo brano per accompagnare la trasformazione della Yamato in astronave; nella sua scelta è però evidente il richiamo all'opera di fantascienza più famosa del cinema mondiale di allora, ( il film di Stanley Kubrick del 1968) quindi, quale pezzo più indicato per sottolineare la rinascita della gloriosa corazzata, che da “semplice” nave da battaglia, diventava una super corazzata spaziale?
La scelta di questo brano probabilmente non è casuale: per un altro motivo, il poema sinfonico di Richard Strauss è ispirato all'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nella quale si narra la discesa del profeta Zoroastro tra gli uomini per insegnare loro a divenire esseri liberi dai propri limiti. L’analogia potrebbe riguardare anche Yamato con la discesa della principessa Sasha di Iscandar sulla Terra che, con il messaggio della sorella Starsha, porta una speranza di libertà dal dominio e dagli stermini prodotti dalle bombe di Gamilas.
È quindi probabile che si volesse evocare un'analogia con il poema originale imperniando in questa nuova reinterpretazione dell'opera di Strauss, le figure di Starsha, della Yamato, (fulcro centrale per la rinascita della Terra) e dell’intero genere umano del 23° secolo.

note e curiosità. Il brano di Richard Strauss reinterpretato da Deodato vinse il Grammy Award for Best Pop Instrumental Performance nel 1973 piazzandosi al secondo posto nelle classifiche pop degli USA, al terzo posto in Canada, e al settimo nel Regno Unito.
Venne usato successivamente nel film del 1979 Oltre il giardino, con Peter Sellers e Shirley Maclaine.
Esiste anche una cover estesa che la rock band Phish esegue dal vivo, ed è inclusa in diversi dischi live del gruppo.




Home Video



La prima volta che il film pilota ha fatto la sua apparizione nelle case del pubblico nipponico è stato nel 1983 nel formato VHS inserito in coda agli episodi della Serie 1 poi nel Box versione LD del 1991 e in ultimo nel cofanetto dei dvd del 2006. Le versioni VHS e LD del film pilota rilasciate assieme agli episodi della Serie 1, sono le uniche che hanno la base musicale originale di Deodato, mentre quelle presenti nelle successive versioni in DVD dispongono di una base musicale totalmente differente.
Il cambiamento è stato imposto dalla Sony Entertainment che detiene i diritti d’autore per il brano; non conosco esattamente il motivo per cui il pezzo sia stato sostituito; certo è che nella sequenza del film, quando cioè la Yamato si disincaglia dal terreno per decollare, è accompagnata ora da due brani della serie tv scritte dal maestro Miyagawa.

nota: il film con il relativo audio presentato qui è quello originale estratto dal mio box di Laser Disc del 1991.




Nel video, il film pilota-presentazione della serie del 1974

In questo video, il brano musicale: "Così parlò Zarathustra" nella versione utilizzata per 2001 Odissea nello Spazio e per il Film Pilota di Yamato






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